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Le Vitamine del Gruppo B e la loro importanza

14/03/2017 - Pubblicato in Salute & Benessere

Sommario

La Vitamina B1

E' una vitamina idrosolubile ed esiste in natura in un’unica forma.


FUNZIONI:

LA VITAMINA B1 CONTRIBUISCE:

  •  Al normale metabolismo energetico
  •  Alla normale funzione cardiaca
  •  Alla normale funzione del sistema nervoso e alla normale funzione psicologica

Poiché la quantità di vitamina B1 presente nell’organismo è estremamente limitata, la deplezione può avvenire molto rapidamente nell’arco di 14 giorni.

FARMACOCINETICA:

La vitamina B1 viene assorbita nella porzione prossimale dell’intestino tenue. L’omeostasi della tiamina è regolata dall’equilibrio fra assorbimento intestinale ed eliminazione renale. I metaboliti vengono escreti attraverso i reni.

FONTI ALIMENTARI:

La vitamina B1 è presente nella carne di manzo, nel lievito di birra, nei legumi (fagioli, lenticchie), nella frutta a guscio, nell’avena, nella carne di maiale, nel riso, nei semi, nel frumento e nei cereali integrali. Si trova anche nella frutta, soprattutto nelle arance, nel latte e nei prodotti derivati, nel riso bianco fortificato o nei prodotti a base di farina bianca.

SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:

I segni clinici di carenza sono anoressia, perdita di peso, debolezza muscolare, effetti cardiovascolari come la cardiomegalia e alterazioni mentali come apatia, riduzione della memoria a breve termine, confusione, irritabilità. Il beriberi rappresenta la manifestazione tipica dello stato carenziale. La mancanza di vitamina B1 può causare anche la sindrome di Korsakoff (amnesia anterograda) e la neuropatia ottica.

FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:

Alimentazione inadeguata, eccessivo consumo di alcool. Anziani, neonati e donne in gravidanza e in allattamento sono maggiormente a rischio.

ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:

Non sono stati rilevati effetti avversi correlabili alla tiamina presente negli alimenti e negli integratori e pertanto non è stato definito un limite massimo di tollerabilità nell’Unione Europea o da parte dell'IoM. Il CRN ha stabilito un limite massimo di integrazione di 100 mg/die e l’EVM ha fissato dei livelli di riferimento per l’integrazione di 100 mg/die. Esiste la possibilità che un numero ridottissimo di persone possa soffrire di allergia alla tiamina.

La Vitamina B2

E' una vitamina idrosolubile ed esiste in natura in un’unica forma.


FUNZIONI:
LA VITAMINA B2 CONTRIBUISCE:

  • Al normale metabolismo energetico
  • Alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento
  • Al normale funzionamento del sistema nervoso
  • Al mantenimento di globuli rossi normali
  • Al mantenimento della capacità visiva
  • Al mantenimento del normale metabolismo del ferro
  • Alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo

FARMACOCINETICA:


L’emivita della riboflavina è di circa 1,1 ore. Non sono disponibili ulteriori informazioni sulla biodisponibilità della riboflavina.


FONTI ALIMENTARI:


Buone fonti alimentari di riboflavina sono: latte e derivati, uova, cereali arricchiti, carne, fegato e verdure di colore verde, come asparagi e broccoli.


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


I sintomi della carenza di riboflavina comprendono mal di gola, aumento della circolazione sanguigna in diversi tessuti del corpo (iperemia), edema delle mucose del cavo orale e della gola (faringe), arrossamento e screpolatura delle labbra (cheilosi), infiammazione degli angoli della bocca (stomatite angolare), infiammazione della lingua (glossite), lieve infiammazione cutanea (dermatite seborroica) e bassa conta eritrocitaria ma con cellule normali (anemia normocromica normocitica), associata ad aplasia eritroide pura del midollo.

FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:

La carenza di riboflavina è in genere accompagnata dalla mancanza di altre vitamine idrosolubili del gruppo B. Un'alimentazione povera e non equilibrata può causare carenza di riboflavina. I fattori di rischio aumentano negli anziani, nei vegani, nei soggetti affetti da malattie croniche e patologie da malassorbimento.


ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:


I dati sugli effetti avversi da eccessiva assunzione di riboflavina sono insufficienti e non è stato pertanto definito un limite massimo di tolleranza nell’UE o da parte dell’IoM. Il CRN ha stabilito un limite massimo di integrazione di 200 mg/die e l’EVM ha fissato dei livelli di riferimento per l’integrazione di 40 mg/die con un livello totale di assunzione di 43 mg/die.

La Vitamina B3

È presente in natura in forme diverse. Nicotinamide (nota anche come niacinamide) e acido nicotinico sono le forme naturali più comuni della vitamina B3, note nel complesso come niacina.
Le due forme di vitamina B3 sono simili dal punto di vista chimico, con la differenza che l’acido nicotinico è un acido carbossilico mentre la nicotinamide è un’amide. Il corpo umano non è in grado di convertire la nicotinamide in acido nicotinico. Di recente è stata scoperta una potenziale terza forma di vitamina B3: la nicotinamide riboside. Il triptofano può essere convertito in nicotinamide all’interno dell’organismo. Non esiste differenza in termini di efficacia fra acido nicotinico e niacinamide, ma gli effetti avversi sono diversi.
Vi è spesso confusione sul significato del termine niacina, perché negli Stati Uniti si usa solo con riferimento all'acido nicotinico, mentre in Europa si riferisce sia all'acido nicotinico sia alla nicotinamide.


FUNZIONI:
LA VITAMINA B3 CONTRIBUISCE:

  • Alla normale funzione psicologica, al normale funzionamento del sistema nervoso e alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento
  • Al normale metabolismo energetico
  • Al mantenimento di una pelle normale e di membrane mucose normali

FARMACOCINETICA:


La nicotinamide viene rapidamente assorbita dall’apparato intestinale.


FONTI ALIMENTARI:


Nicotinamide e niacina sono presenti in molti alimenti, compresa frutta, verdura, cereali, carni, latte e uova. La nicotinamide non è contenuta nella farina raffinata di frumento e di mais.


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


La pellagra è una malattia da malnutrizione causata da un’alimentazione carente di nicotinamide e triptofano ed è caratterizzata da: irritazione cutanea pigmentata, vomito, stitichezza o diarrea, estremo arrossamento della lingua, depressione, apatia, cefalea, affaticamento e perdita della memoria.


FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:

Alimentazione inadeguata. Eccessivo consumo di alcool. Patologie che inibiscono il metabolismo del triptofano.


ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:


Il limite di apporto massimo tollerabile (UL) di vitamina B3 differisce nelle forme acido nicotinico e nicotinamide. In Europa l’UL di assunzione totale di acido nicotinico è di 10 mg/die (sulla base degli effetti del flushing) e per la nicotinamide è di 900 mg/die. L’IoM non fa distinzione fra le forme e stabilisce un
UL di 35 mg/die solamente sulla base degli effetti del flushing dell’acido nicotinico. Nel Regno Unito, l’EVM ha fissato un valore di riferimento di integrazione di 17 mg/die per l’acido nicotinico e di 500 mg/die per la nicotinamide.
Questi valori sono applicabili alla popolazione adulta. Non esistono evidenze di effetti avversi associati all’eccessivo consumo di niacina naturalmente presente negli alimenti, anche se si possono verificare effetti avversi correlabili all’eccessiva assunzione attraverso gli integratori, le preparazioni farmaceutiche e gli alimenti fortificati.
Gli effetti avversi dell’eccesso di assunzione di niacina includono vampate, nausea e vomito, tossicità epatica e alterata tolleranza del glucosio. La nicotinamide non causa vampate.
Le persone affette dalle seguenti patologie sono particolarmente suscettibili agli eventi avversi derivanti dall’eccessiva assunzione di vitamina B3: disfunzione epatica o anamnesi di epatopatia, diabete mellito, ulcera peptica attiva, gotta, aritmie cardiache, malattie infiammatorie intestinali,
emicrania e alcolismo.

La Vitamina B5

FUNZIONI:
LA VITAMINA B5 CONTRIBUISCE:

  • Al normale metabolismo energetico
  • Al mantenimento della normale funzione mentale
  • Alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento
  • Alla normale sintesi e al normale metabolismo degli ormoni steroidei, della vitamina D e di alcuni neurotrasmettitori


FARMACOCINETICA:


L’acido pantotenico ingerito viene prima idrolizzato in pantoteina e poi in acido pantotenico libero nel lume intestinale. L’acido pantotenico libero viene assorbito nelle cellule intestinali. Circa il 70% di una dose viene escreto inalterato nell’urina mentre il resto è eliminato con le feci.


FONTI ALIMENTARI:


L’acido pantotenico è ampiamente presente negli alimenti e in misura maggiore nei cereali integrali, nei legumi, nelle uova, nella carne, nell'avocado e nello yogurt.


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


I sintomi della carenza sono i seguenti: parestesia e bruciore alle mani e ai piedi, cefalea, affaticamento, insonnia, anoressia con disturbi gastrici,  umentata sensibilità insulinica, ridotta risposta eosinopenica all’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e alterata produzione anticorpale. La “sindrome dei piedi brucianti” venne descritta nella Seconda Guerra Mondiale nei prigionieri denutriti.


FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:


La carenza di acido pantotenico è eccezionalmente rara e si verifica soprattutto in presenza di carenza di altre sostanze nutritive.


ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:


A causa della scarsità di dati sugli effetti avversi del consumo orale di acido pantotenico, non è stato definito un limite massimo tollerabile in Europa o da parte dell’IoM. Il CRN ha fissato un limite massimo di integrazione di 1000 mg/die e l’EVM un livello di riferimento di 200 mg/die per l’integrazione e 210 mg/die per l'assunzione totale.

La Vitamina B6

Esiste in natura in tre forme:

  • Piridossina
  • Piridossale
  • Piridossamina

e le corrispondenti molecole fosforilate. L’interconversione è possibile fra tutte le forme.
La forma attiva della vitamina è il piridossalfosfato (PLP) che viene convertito dalle altre forme naturalmente presenti negli alimenti: piridossina, piridossale e piridossamina. La conversione in PLP richiede la presenza di zinco e riboflavina.


FUNZIONI:
LA VITAMINA B6 CONTRIBUISCE:

  • Al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento
  • Al normale funzionamento del sistema nervoso e alla normale funzione psicologica
  • Alla normale funzione del sistema immunitario
  • Al normale metabolismo dell'omocisteina e alla normale sintesi della cisteina

Integrazione: dagli studi sull'uomo è emerso che il livello della vitamina B6 nei pazienti in emodialisi si riduce con la somministrazione di agenti stimolanti l'eritropoiesi e resine leganti del fosfato a scambio ionico; di conseguenza, l'assunzione di integratori è raccomandata.


FARMACOCINETICA:


L’assorbimento intestinale di vitamina B6 proveniente da fonti alimentari avviene sia nell’intestino tenue che attraverso la produzione batterica nell’intestino crasso. Le forme piridossale e piridossamina sono probabilmente meno efficaci della piridossina di circa il 10%. Il fegato è l'organo più importante per il metabolismo della vitamina B6 che si ritiene sia escreta nell'urina.

FONTI ALIMENTARI:


Le principali fonti di vitamina B6 sono i cereali, i legumi, le verdure (come carote, spinaci, piselli e patate), il latte, il formaggio, le uova, il pesce, il fegato, la carne e la farina..


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


I segni clinici comprendono anemia, dermatite, ridotti livelli di neurotrasmettitori (come serotonina e GABA) e convulsioni.

 
FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:

 
La sola carenza di vitamina B6 è poco comune perché si verifica generalmente in associazione con un deficit di altre vitamine del complesso B.
Alimentazione inadeguata.
Soggetti affetti da alcolismo cronico e da insufficienza renale.


ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:


La comparsa della neuropatia sensoriale è stata messa in relazione con l’elevata assunzione di vitamina B6. Il livello massimo di assunzione totale di vitamina B6 in Europa è di 25 mg/die. L’IoM ha stabilito un UL di assunzione totale di 100 mg/die. Nel Regno Unito, l’EVM ha fissato un livello di riferimento per l’integrazione di 10 mg/die. Questi valori si riferiscono alla popolazione adulta.
Non sono stati riferiti effetti avversi associati all’assunzione della vitamina B6 presente negli alimenti.

La vitamina B7

Esiste in natura in una unica forma. I batteri, compresi quelli dell’intestino umano, sono in grado di produrre biotina. Quindi, le fonti di vitamina B7 per l'uomo sono due: quella derivante dall’alimentazione e quella prodotta dai batteri che vivono nell’intestino crasso.


FUNZIONI:
LA BIOTINA CONTRIBUISCE:

  • Al normale metabolismo energetic
  • Al mantenimento di capelli normali, di una pelle normale e di
  • membrane mucose normali
  • Al normale funzionamento del sistema nervoso
  • Al mantenimento della normale funzione psicologica
  • Al mantenimento del normale metabolismo dei macronutrienti

FARMACOCINETICA:


La biotina viene accumulata nel fegato. A differenza degli altri tessuti, il sistema nervoso centrale trattiene gran parte della biotina presente anche durante i periodi di deplezione. Viene eliminata principalmente attraverso l’urina.


FONTI ALIMENTARI:


La biotina è ampiamente presente negli alimenti naturali. Gli alimenti relativamente ricchi di biotina sono il tuorlo d’uovo, il fegato e alcune verdure. È importante sottolineare che i microorganismi contribuiscono in maniera sostanziale all’assorbimento della biotina.


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


Gli effetti della carenza di biotina sono i seguenti: dermatite (che si manifesta spesso sotto forma di desquamazione e arrossamento
della regione intorno a occhi, naso e bocca), congiuntivite, alopecia, alterazioni del sistema nervoso centrale come ipotonia, letargia e ritardo di sviluppo nei neonati, depressione, allucinazioni e parestesia delle estremità nell’adulto.


FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:


La carenza di biotina è rara. Alimentazione inadeguata.


ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:


Non sono stati rilevati effetti avversi nell’uomo e pertanto non è stato stabilito un limite massimo di assunzione di biotina in UE.
Neppure l’IoM ha fissato un UL, a causa dell’insufficienza di dati disponibili sugli effetti avversi dell’eccessivo consumo di biotina.
Il CRN ha stabilito un UL di integrazione di 2,5 mg/die e l’EVM ha fissato un livello di riferimento per l’integrazione di 9 mg/die.

La Vitamina B9

Esiste in natura in diverse forme. Acido folico, folato, pteroil-L-glutammato, acido pteroil-L-glutammico e acido pteroilmonoglutammico sono tutte forme della vitamina B9.
Il folato è naturalmente presente negli alimenti e l’acido folico è la forma sintetica della vitamina B9.


FUNZIONE:
IL FOLATO CONTRIBUISCE:

  • Alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento
  • Alla normale emopoiesi
  • Alla normale sintesi degli aminoacidi e al normalemetabolismo dell'omocisteina
  • Alla normale funzione psicologica
  • Al mantenimento della normale funzione del sistemaimmunitario
  • Alla crescita dei tessuti materni in gravidanza
  • Il folato interviene nel processo di divisione cellulare.


FARMACOCINETICA:

Negli adulti sani, la biodisponibilità di acido folico presente negli integratori e negli alimenti fortificati è superiore a quella del folato naturalmente presente negli alimenti. I folati presenti negli alimenti devono essere idrolizzati da un enzima intestinale prima di poter essere assorbiti.
L’acido folico può essere metabolizzato dal fegato nella sua forma attiva, l’acido tetraidrofolico.
Il folato viene efficacemente riassorbito nei tubuli prossimali dei reni e a livelli di assunzione normali l’escrezione urinaria è praticamente nulla.


FONTI ALIMENTARI:


Le fonti di folato sono i cereali, i prodotti da forno, le verdure a foglia (spinaci, broccoli, lattuga), gombo, asparagi, frutta (banane, meloni, limoni), legumi, lievito, funghi, fegato e rene di bovino, succo d’arancia e di pomodoro.


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


Un sintomo importante della carenza di folato è l’anemia megaloblastica, una patologia in cui il midollo osseo produce globuli rossi immaturi di grandi dimensioni. La carenza di folato è anche causa di disturbi gastrointestinali

La Vitamina B12

FUNZIONI:
LA VITAMINA B12 CONTRIBUISCE:

  • Al normale metabolismo energetico
  • Alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento
  • Al mantenimento della normale funzione del sistema immunitario
  • Al mantenimento della normale funzione neurologica e allanormale funzione psicologica
  • Alla normale formazione dei globuli rossi
  • Al normale metabolismo dell'omocisteina

La vitamina B12 interviene nel processo di divisione delle cellule.


FARMACOCINETICA:


La vitamina B12 viene assorbita in piccole quantità attraverso un processo attivo che richiede regolare funzionalità gastrointestinale, il fattore intrinseco (una glicoproteina secreta dalle cellule parietali dello stomaco dopo essere state stimolate dall'ingestione di cibo), sufficienza pancreatica e ileo terminale normofunzionante. Il legame fra fattore intrinseco e vitamina B12 rende possibile il processoattivo di assorbimento.


FONTI ALIMENTARI:


La vitamina B12 si trova in molti alimenti, come pesce, crostacei, carne, uova e latticini. Può essere prodotta industrialmente mediante la fermentazione-sintesi batterica.


SINTOMI ASSOCIATI ALLA CARENZA:


I principali sintomi di carenza della vitamina B12 sono l’anemia megaloblastica macrocitica, una condizione in cui il midollo osseo produce globuli rossi immaturi di grandi dimensioni, e complicanze neurologiche, come la sensazione di formicolio, solletico, pizzicore, punzecchiatura o bruciore della cute (parestesia), debolezza delle gambe e perdita della memoria.


FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA CARENZA:


I fattori di rischio aumentano negli anziani, nei vegani, nei vegetariani e nelle donne in gravidanza.


ASSUNZIONE ECCESSIVA E LIVELLI DI SICUREZZA:


Non sono stati associati eventi avversi al consumo di vitamina B12 di origine alimentare o da integratori negli individui sani e pertanto non è stato definito alcun UL in Europa o da parte dell’IoM. Il CRN ha stabilito un UL per l’integrazione di 3 mg/die e l’EVM ha fissato un livello di riferimento per l’integrazione di 2 mg/die.

Come abbiamo potuto apprendere la Vitamina B è un componente molto importante per il nostro benesse che può causare deficit e scompensi all'intero organismo, è bene quindi integrare all'alimentazione un'ulteriore fonte di vitamina B completa che darà al nostro organismo il benessere quotidiano laddove ci sia una carenza manifestata.

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Laureata in Lingue nel 2017, ha rapidamente messo a frutto le sue competenze linguistiche per esplorare nuovi orizzonti professionali. Negli anni successivi alla laurea, si è dedicata all'approfondimento delle sue conoscenze ottenendo nel 2021 un Master in Digital Marketing specializzandosi particolarmente nel settore del benessere e della dermocosmesi. Dal 2021 ha iniziato a condividere le sue competenze attraverso la redazione di recensioni e articoli. Oltre alla sua carriera professionale, Daniela ama viaggiare con un forte desiderio di esplorare nuove culture e realtà. Questa passione per il viaggio non è solo un hobby, ma anche un modo per arricchire le sue conoscenze. Dal 2022 Daniela è anche una mamma. Questa dimensione della sua vita aggiunge un ulteriore strato di empatia e comprensione nei confronti delle esigenze quotidiane legate alla salute e al benessere, arricchendo ulteriormente i suoi articoli e recensioni.
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