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Vitamina D: quando e perché assumere integratori

13/03/2024 - Pubblicato in I Migliori Prodotti , Integratori Alimentari

Sin da piccoli ci hanno sempre insegnato ad assumere determinati cibi per fare il pieno di vitamine, come ad esempio la famigerata spremuta d'arancia, ricchissima di vitamina C. 

Le vitamine sono effettivamente dei nutrienti fondamentali per la buona salute dell'organismo, senza sottovalutare nemmeno l'aspetto psichico che certamente beneficia della loro assunzione. Sono essenziali per il regolare svolgimento di tutti quei processi metabolici che si svolgono nel corpo umano: rafforzano ad esempio il sistema immunitario e migliorano la funzionalità del sistema nervoso.

Si possono distinguere due gruppi di vitamine: quelle idrosolubili che, come suggerisce il termine, si sciolgono facilmente nell'acqua e poi le vitamine liposolubili, le quali invece necessitano della componente grassa. Tra queste ultime si distingue la fondamentale vitamina D, nota anche come la vitamina del Sole: a differenza delle altre, che sono molecole essenziali che devono essere introdotte nell'organismo esclusivamente tramite l'alimentazione o integratori vari, la vitamina D è prodotta dallo stesso organismo nel momento in cui ci si espone ai raggi solari.

Qual è la differenza tra la Vitamina D3 e la vitamina D?

La vitamina D è un pre-ormone, liposolubile, che viene accumulato all'interno del fegato, venendo poi secretata attraverso la bile, oppure nei reni, i quali però la rimettono in circolo nell'organismo attraverso il sangue. Una piccola parte viene infine immagazzinata all'interno del tessuto adiposo e muscolare.

Con il termine generico vitamina D, si includono in realtà le due forme di questo importante nutriente, ossia l'ergocalciferolo e il colecalciferolo.

Nel primo caso si tratta della vitamina D2, di chiara origine vegetale in quanto reperibile nelle verdure, nelle piante e nei funghi. Nel secondo caso invece si parla di vitamina D3, di origine animale o sintetizzata fondamentalmente dall'organismo tramite l'esposizione ai raggi del sole, che è di fatto la maggiore fonte di questa vitamina.

In poche parole la radiazione ultravioletta, nel momento in cui colpisce l'epidermide, trasforma un grasso in essa presente in vitamina D3, la quale poi entra in circolo nel sangue; qui si lega al cosiddetto Recettore della vitamina D, una proteina che trasporta così il nutriente verso i tessuti dei vari organi dell'organismo. Nei reni e nel fegato la vitamina D si trasforma però in calcidiolo prima e calcitriolo poi, con annessa attività biologica benefica.

La vitamina D3 è considerata più efficace rispetto alla D2 e, secondo alcuni studi ancora in atto, pare abbia effetti nel contrasto della depressione e addirittura nel ridurre la mortalità causata da tumori.

A cosa serve la vitamina D3?

L'assunzione di vitamina D3 è consigliata in quanto aiuta a mantenere equilibrati i livelli del fosforo e del calcio nel sangue, favorendone conseguentemente l'assorbimento di questi minerali a livello intestinale. La D3 è una vitamina che:

  • migliora la funzionalità dei reni e del cuore, regolando la pressione arteriosa, il cui aumento potrebbe portare a un rischioso indurimento delle arterie e a un possibile infarto o arteriosclerosi. Questa vitamina evita nello stesso tempo che il calcio in eccesso si depositi nei reni e nelle cartilagini, inibendo il più possibile il rischio di insorgenza di calcificazioni tissutali.
  • Contribuisce in maniera incisiva poi nel buon funzionamento del sistema immunitario, attivandolo preventivamente la risposta contro quegli agenti patogeni potenzialmente causa di infiammazioni. 
  • Garantendo il metabolismo del calcio, la vitamina D3 rafforza i muscoli, migliorandone la forza e la contrazione, ma soprattutto le ossa, beneficio non trascurabile soprattutto nella fase di crescita oppure negli over 85, allontanando il più possibile il rischio di fratture.
  • Anche i denti sono costituiti dal calcio e l'assunzione di vitamina D non solo li rende più forti, ma previene (in assenza di altre patologie) la caduta e l'insorgenza della paradontite.
  • La D3 aiuta a curare i sintomi della psoriasi, previo suo utilizzo topico e contribuisce alla produzione di melatonina, regolando il ciclo sonno-veglia e migliorando conseguentemente la qualità stessa del sonno.

Sembra inoltre che la vitamina D possa influenzare l’umore in quanto garantisce l'assorbimento anche del potassio, il quale esercita un'azione positiva appunto sullo stato d'animo. Nonostante questa proprietà sia ancora oggetto di studi, attualmente i risultati degli studi sembrano essere molto promettenti.

Qual è la migliore vitamina D da prendere

Quando ci si trova davanti alla necessità di assumere questo fondamentale nutriente, ci si domanda quali sono gli integratori che contengono la vitamina D e che tipo di vitamina D bisogna prendere.

Il formato vitamina D gocce, o comunque in soluzione liquida, è quello forse più comune: è sostanzialmente una sostanza oleosa che si può consumare anche su una semplice fetta di pane, ovviamente nel quantitativo indicato: in questo modo il sapore risulta più gradevole grazie all'assorbimento nella mollica. Essendo poi le gocce di vitamine già disciolte in sostanze oleose, non è necessario assumerle per forza dopo un pasto completo. La vitamina d gocce per adulti bisogna dosarle e per molte persone, magari più anziane, può essere difficoltoso contarle ogni giorno, col rischio di eccedere o di ridurre il quantitativo prescritto. Non sempre poi le gocce di Vitamina D sono precise, perché fuoriescono dalla pipetta in maniera sempre diseguale.

L'opzione migliore in questo caso sono i flaconi monodose, facili da assumere e assolutamente precisi, senza dimenticare le vitamine d capsule o pastiglie.

In commercio si trova anche la vitamina D singola o integratore complesso di vitamina D: è a base di erbe (tra le quali non manca l'equiseto che si fa apprezzare per la sua attività remineralizzatrice) che agiscono in sinergia con altri macronutrienti e sali minerali. Il risultato è un integratore che rinforza ancora di più la presenza della vitamina del Sole nell'organismo.

Ci sono poi gli integratori di vitamina D e K, preferibilmente nella sua forma attiva MK-7 che aiuta a migliorare la coagulazione sangue: entrambi questi nutrienti migliorano maggiormente il metabolismo del calcio contrastando la fragilità ossea.

Tra i migliori integratori di vitamina D in commercio c'è la vitamina d3 Sygnum in gocce orali da assumere in quantità di 1-2 al giorno, laVitamina D 2000UI Metagenics in compresse masticabili da 2000 UI adatte a tutte le età e facili da assumere 1 volta al giorno e la vitamina d3 Hipp. Quest'ultimo integratore è adatto ai bambini che hanno un'età superiore a 1 anno: bastano 2 gocce al giorno per rinforzare il sistema immunitario dei più piccoli e garantirne lo sviluppo osseo ottimale, scongiurando le ostacolanti patologie come il rachitismo.

Tra gli altri integratori da considerare per garantire la migliore risposta dell'organismo alle infiammazione e la migliore salute dell'apparato osseo, c'è poi il Metagenics Vitamina D Liquida. Si tratta di una vitamina d3 gocce di origine vegetale perfetto quindi anche per i vegani, privo di lattosio, glutine e soia e con all'interno l'estratto di girasole, potente antiossidante naturale che protegge le cellule dallo stress ossidativo (è presente anche il formato vitamina d in pastiglie da 2000 UI).

Come assumere vitamina D tutti i giorni e quando è consigliato prendere la vitamina D3

La vitamina D è importante a ogni età e in ogni fase di crescita, dai più giovani ai più anziani e comprese le donne in stato di gravidanza o che allattano: bisogna infatti sottolineare quanto la carenza di questa vitamina possa essere dannosa per l'organismo, portando ad esempio nei bambini il rachitismo (quando le ossa sono talmente fragili da deformarsi), ma anche deformazioni ossee e l'osteomalacia, patologia che presenta ossa apparentemente integre con l'interno gravemente povero di minerali.

In età più avanzata (dai 50-55 anni circa in poi) la carenza di vitamina D porta invece all'osteoporosi, con conseguente rischio maggiore di incorrere in fratture, debolezza, deformazioni scheletriche e invalidanti dolori intercostali.

Anche i denti risentono della carenza di vitamina D, diventando più soggetti alla carie e alla caduta, senza dimenticare l'insorgenza di stanchezza, debolezza e spasmi muscolari, poca concentrazione e, per le donne in menopausa, anche la perdita dei capelli.

Molti studi stanno addirittura valutando l'associazione tra la poca presenza di vitamina D nell'organismo e l'insorgenza di patologie come il diabete, malattie respiratorie e neurologiche, tumori, malattie infiammatorie croniche e cardiovascolari.

Cosa porta alla carenza di vitamina D?

Le risposte a questa domanda sono molteplici: può essere causata da un cattivo assorbimento della stessa, da un apporto insufficiente tramite cibi e integratori, da un abuso di stupefacenti, alcol e determinate categorie di farmaci e soprattutto dalla poca esposizione al sole. Si riduce l'assorbimento anche quando ci si espone ai raggi solari troppo coperti o con una protezione UV troppo alta.

È quindi importante fare il pieno di vitamina D e il fabbisogno giornaliero della stessa è generalmente pari a 400 unità al giorno, che possono arrivare a 1000 unità al dì nei gravi casi di deficit. Si pensi che un'esposizione al sole pari a 15-20 minuti apporta un quantitativo enorme di vitamina D3, pari a ben 15000 unità.

Gli integratori di vitamina D3 è preferibile assumerli dopo un pasto abbondante, che sia pranzo o cena, da molti preferita perché questo tipo di nutriente favorisce anche il sonno: essendo infatti una vitamina liposolubile, necessita di una componente grassa per essere assorbita totalmente e non andare dispersa. È in ogni caso sempre importante consultare il medico per un dosaggio preciso e non rischiare eccessi che possono portare a conseguenze come ad esempio una calcificazione pericolosamente diffusa nei tessuti molli e alterazioni renali.

Ci si chiede se anche l'alimentazione può aiutare nell'integrazione della vitamina D: ebbene l'apporto è minimo perché i cibi che la contengono non bastano a soddisfare il fabbisogno giornaliero. In ogni caso, tra gli alimenti da prediligere in tal senso vi sono:

  • il latte e i suoi derivati
  • le verdure a foglia verde
  • il tuorlo d'uovo
  • i pesci grassi (come ad esempio il salmone, le aringhe, lo sgombro e le sardine, peraltro ricchi di Omega 3)
  • il cioccolato
  • i funghi, soprattutto il porcino.

Quest'ultimo, tra tutti gli alimenti, garantisce il maggior apporto di vitamina D derivante dall'alimentazione, ma in ogni caso non si soddisferebbe mai il fabbisogno ed è quindi importante associarlo ad altri alimenti, a integratori e all'esposizione solare, senza ovviamente eccedere nelle quantità.

 
Laureata in Lingue nel 2019, unisce la sua passione per i viaggi e le culture straniere che è una vera e propria vocazione che la porta a viaggiare, a immergersi in culture diverse e a interagire con persone di tutto il mondo. Queste esperienze hanno arricchito la sua comprensione del mondo, permettendole di apprezzare le diverse prospettive e modi di vita. Combinando la sua comprensione delle esigenze dei consumatori con la sua formazione in lingue e culture, è in grado di offrire approfondimenti unici sui prodotti di benessere e salute come integratori e cosmetici. Laura sa come trasmettere informazioni complesse in modo chiaro e coinvolgente, rendendo i suoi contenuti accessibili ad un ampio pubblico e dando consigli pratici sulla propria salute. https://www.linkedin.com/in/lauraferaudo/
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