Uno dei disturbi creati dalla quarantena di questo ultimo anno è l’insonnia.
Le cause principali del disturbo del sonno sono date dall’ansia e dalla depressione della quotidianità alterata dalla pandemia, in un rapporto bidirezionale causato da altri disturbi psichiatrici e cognitivi.
Gli studi sull'insonnia
Il tema del sonno è stato studiato dalla Società Italiana di Neurologia e dal dott. Plazzi direttore del centro per lo studio e la cura dei disturbi del sonno.
I casi di insonnia più studiati si presentano nelle neo-mamme; abituarsi ad una nuova realtà stravolta dalla pandemia è molto difficile, per questo una volta comparsa l’insonnia è molto difficile che sparisca in poco tempo ma è più semplice che rimanga come disturbo permanente. I casi più gravi sono stati studiati proprio nelle donne, ma anche i bambini non sono immuni all’insonnia.
Ma l'insonnia e gli incubi colpiscono però soprattutto le persone sopra i 50 anni. I sintomi più frequenti sono modifiche del comportamento notturno del soggetto, sia verbale che motorio, a volte violento, che compaiono nella seconda parte della notte, sempre associati al sogno.
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Effetti negativi causati dall'insonnia
Ansia, stress, alimentazione sregolata e stili di vita poco sani o squilibrati, influenzano negativamente la qualità del riposo notturno, con effetti negativi sull'intero organismo: si presentano stati di irritabilità, stanchezza ed affaticamento. Nei bambini è tipica la difficoltà mentale a mantenere la concentrazione a scuola o nello studio.
La ridotta qualità del riposo notturno è dovuta ad una modifica del ritmo sonno-veglia con un’anticipazione o posticipazione del periodo del sonno durante la giornata con una maggiore quantità e qualità del sonno diurno. Dormire troppo la mattina fa sì che ci si risvegli molto più facilmente durante la notte, creando così un ciclo continuo.
Le problematiche del sonno sono sempre legate ad implicazioni del metabolismo tra cui l’aumento di peso: aumenta la resistenza all’insulina configurando una forma di prediabete che induce il corpo a produrre più insulina: così facendo aumenta il senso di fame.
L’isolamento forzato delle persone ha interrotto i normali stili di vita, modificato le abitudini, anche quelle alimentari. Per causa di ciò aumentano gli incubi notturni e per questo la somministrazione di sonniferi ed integratori è aumenta del 40% rispetto al pre-pandemia.
I rimedi naturali contro l'insonnia
Per recuperare e proteggere il sonno, spesso la popolazione fa ricorso a degli integratori alimentari come Good Night di Zentiva, l'innovativo integratore alimentare con un mix di ingredienti naturali per favorire la qualità del sonno.
La caratteristica fondamentale di Zentiva è la sua doppia azione:
- riduce sia il tempo necessario ad addormentarsi che i risvegli notturni,
- migliora la qualità del sonno.
L’integratore garantisce il recupero delle forze, donando una buona dose di energia all'organismo durante la giornata e nei periodi di maggiore stress: elimina stati di stanchezza. E’ importante quindi riscoprire il piacere di dormire con l'integratore Good Night di Zentiva. Il prodotto è ricco di:
- Melatonina: utile per regolare il ciclo sonno-veglia
- Valeriana: pianta molto utile per ridurre i risvegli notturni
- Papavero della California: fiore che favorisce il rilassamento
- Passiflora: prodotto che contribuisce al benessere mentale ed aiuta il normale sonno
- Gaba: calma l'attività celebrale
- Vitamine B3 e B6: molto utili per regolare la funzione psicologica in buono stato e riducono stanchezza ed affaticamento
I componenti della formulazione in compresse a doppio strato di Zentiva Good Night si attivano in diversi momenti nell'arco della notte garantendo sia un'efficacia immediata al momento dell'addormentamento, che prolungata nel tempo, fino ad 8 ore.
