Durante la Settimana Mondiale della consapevolezza sull'uso degli antibiotici è bene ricordare l'importanza di farne un buon uso.
Questi infatti rappresentano un'arma fantastica che però ora ci si sta rivoltando contro. Prima gli antibiotici salvavano vite e ora hanno quasi smesso di funzionare. Che cosa abbiamo fatto di sbagliato?
Per anni, si è fatto un abuso di antibiotici (amoxicillina, levofloxacinia, sulfamidici e altri). Sono stati assunti quando non era necessario e per questo motivo i batteri sono diventati resistenti alla loro azione.
Desideriamo ricordare chiaramente in quali casi NON sì dovrebbero prendere antibiotici:
- Se si ha la febbre
- Se si ha l'influenza o il raffreddore
- Se viene consigliato da amici o parenti
- Se si ha qualsiasi tipo di virus o fungo
La regola dovrebbe essere quella di prendere antibiotici solo se prescritti dal medico.
Inoltre, è giusto che il medico prescriva solo il paracetamolo per l’influenza. L'influenza è causata da un virus, quindi non è necessario assumere un antibiotico.
Qualcuno potrebbe dire: "Ma alla fine finiscono sempre per darmi un antibiotico, quindi è una scorciatoia!". Può succedere che il muco prodotto dall'influenza causi un'infezione del tratto respiratorio, ed in questi casi si torna dal dottore, che probabilmente prescriverà un antibiotico. Tuttavia va specificato che non si tratta della normalità.
Chi assume l'antibiotico alla leggera, anche quando non sarebbe necessario, deve essere informato del perchè non dovrebbe farlo. Nel momento in cui si prende un antibiotico senza averne realmente bisogno, accadono diverse cose, tutte negative.
Allo stesso tempo la flora batterica buona verrà danneggiata, ed il problema non sarà stato risolto.
Gli effetti dannosi dell'assunzione di antibiotici possono essere: abbassamento delle difese immunitarie, diarrea e crescita di funghi (soprattutto vaginali e buccali). Ma questi sono salmente alcuni degli effetti che possono verificarsi.
È vero che gli antibiotici stanno diventando più specifici, ma in generale non sanno distinguere tra batteri buoni o cattivi. Soprattutto quelli tipici come l'amoxicillina o l'amoxicillina associata all’acido clavulanico.
Spesso succede che appena si inizia a prendere l'antibiotico, la prima compressa ha un effetto amplificato e questo può non essere necessariamente un bene. Proprio per questo motivo, il nostro sistema digestivo sarà il primo a farne le spese. Inoltre i batteri buoni che ci difendono da quelli cattivi vengono uccisi dall'antibiotico e questo favorisce la possibilità che si sviluppino dei funghi.
Vogliamo ricordare che non sono le persone a diventare resistenti agli antibiotici, ma i batteri, che sviluppano meccanismi per prevenire l'azione degli antibiotici.
Questo non significa essere contrari agli antibiotici, niente affatto. Se ben usati, sono gli strumenti più utili (insieme ai vaccini) che esistano per la salute pubblica.
Questo problema ha raggiunto dimensioni globali poiché i batteri non conoscono paesi, razze e i confini.
La resistenza agli antibiotici comporta costi sanitari più elevati (i trattamenti sono più costosi e le degenze ospedaliere più lunghe) e una maggiore mortalità.
I trattamenti sono più costosi perché vengono utilizzati farmaci più recenti, presenti da meno tempo sul mercato, e quindi più costosi. I soggiorni in ospedale sono più lunghi dal momento che si devono eseguire più test del normale.
Non è affatto una sciocchezza.
Qual è l'insegnamento da trarre da tutto questo?
Facciamo buon uso degli antibiotici se vogliamo che funzionino quando sono veramente necessari.